lunedì 10 novembre 2008

Che fine hanno fatto gli orsi polari alla deriva?


All'inizio di settebre non c'era quotidiano, o telegiornale che non ne parlasse: 9 orsi polari erano rimasti per giorni in balia delle acque gelide, al largo dell'Alaska. Dapprima isolati su un iceberg alla deriva, gli animali si erano visti letteralmente svanire sotto i piedi il ghiaccio sul quale vagavano. Guidati dal loro istinto gli orsi avevano iniziato a nuotare incessantemente per raggiungere terra: nuotavano 24 ore su 24, senza mangiare, senza alcuna sosta... Alcuni di loro se n'erano andati già prima di settembre, altri stavano continuando a lottare.

La storia di questi 9 orsi era stata portata dall'umile dimensione della lotta per la sopravvivenza (che tutti giorni passa inosservata) agli onori della cronaca, forse nel tentativo di sensibilizzare una troppo distratta opinione pubblica a temi come il riscaldamento globale e l'estinzioni delle specie a rischio. Tutti eravamo rimasti sconvolti di fronte a questa battaglia che sembrava impossibile, a questa impresa dettata dall'istinto animale, a questa tragedia causata dallo scempio che stiamo compiendo all'ambiente.

E poi?

Poi cos'è successo? All'improvviso non se n'è sentito più nulla... Ma cos'è successo a quei 9 orsi?
Probabilmente non ce l'hanno fatta. Le ricerche su internet non trovano risposta. Tg e giornali non ne parlano più. Perchè?

Forse "chi comanda" ha messo a tacere certe voci? Parlare di storie toccanti come questa può nuocere gravemente ai signori dell'economia? Sensibilizzare le masse sui danni che un'economia sempre più aggressiva sta provocando, senza guardare in faccia a niente e a nessuno, è pericoloso? Chiediamoci perchè NESSUNO ci ha detto come sono andate a finire le cose...

Chiediamoci se è meglio voltarci dall'altra parte e far finta di niente, finchè non ci saranno più orsi da salvare. Perchè non ce ne saranno più... La natura non fa nulla d'inutile: anche gli orsi hanno il loro posto in questa terra. Noi non abbiamo il diritto di eliminare nessuno.

Ecco uno degli articoli di quei giorni:
http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=17732&content=1

giovedì 30 ottobre 2008

Detersivi ecologici e detersivi alla spina: l'ecolavaggio


Tutto mi è balzato in mente quando è nata mia figlia: lavatrici a più non posso, soprattutto per i primi mesi, poi un susseguirsi di biberon da sterilizzare e pavimenti da lavare per "salvare" la creatura dall'assalto dei microbi... Già, i microbi: faranno poi così male? Ma soprattutto, sono solo i microbi a far male, o gli agenti aggressivi (e molto chimici) di molti detergenti possono fare anche di peggio?

Con questa domanda che mi ronzava per la testa, ho acceso il mio computer e ho iniziato a cercare le possibili alternative. Il primo sito in cui mi sono imbattuta è stato http://biodetersivi.altervista.org/. E' un sito meraviglioso, nel quale si possono trovare addirittura le ricette per fare i detersivi in casa. Personalmente, da mesi uso il detersivo per i piatti fatto secondo la ricetta dei "Detersivi bioallegri": il risultato è sorprendente. 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale e 100 ml di aceto bianco possono fare miracoli... Il più è crederci, prendersi una mezz'oretta per preparare la "pozione" e provare: i risultati sono incredibili.

Proprio oggi, poi, ho ricevuto la prima fornitura di detersivi ecologici acquistati da Officina Naturae, sempre trovati sul web.

"Officina naturae è nata da un esigenza importante: realizzare cosmetici naturali e detersivi ecologici ed efficaci, con un ciclo di produzione e distribuzione "etico". Officina Naturae nasce da una esperienza del Gruppo di Acquisto Solidale di Rimini.
Abbiamo seguito la spinta di una grande passione comune e messo a frutto tanti anni di esperienza nel settore chimico-farmaceutico, bioedile ed alimentare.
I principi ispiratori e le regole che abbiamo seguito per realizzare i nostri prodotti ecologici e naturali sono:
  • prodotti ecocompatibili, di provata efficacia ed elevata qualità;
  • formulazioni semplici, studiate per essere efficaci e sicure per l'uomo e per l'ambiente;
  • ingredienti derivati da materie prime di origine vegetale o minerale, non utilizzando materie prime di origine petrolchimica o animale o sostanze di sintesi con azione nociva;
  • materie prime provenienti anche da agricoltura biologica e da paesi con progetti attivi di sostegno del commercio equo solidale." da http://www.officinanaturae.com/chi.php
Tra i prodotti Officina Naturae si possono trovare il detersivo per i piatti, il detersivo per la lavastoviglie, il detergente per tutte le superfici solide, il detersivo per la lavatrice, il sapone di marsiglia, il percarbonato (che è il sostituto naturale di tutti gli sbiancanti) e l'acido citrico (che può essere utilizzato per molteplici usi, dall'anticalcare all'ammorbidente). Tutto quello che serve per pulire in casa, insomma.
Vi dirò, sono molto entusiasta al pensiero di provare questi detersivi alternativi, perchè sinceramente, credo che funzioneranno. Penso alle nostre bisnonne che lavavano le lenzuola con la cenere a avevano la biancheria molto più bianca della nostra, dopo anni di lavaggi... E penso che forse stiamo esagerando con additivi, sbiancanti ottici, igienizzanti che, purtroppo, non hanno altro risultato se non quello di inquinare paurosamente le acque.

Altra alternativa, ancora poco battuta, è quella dei detersivi (nei casi migliori, detersivi ecologici) alla spina: in questo caso si punta sul riciclo dell'imballaggio e sul risparmio economico sull'acquisto. In alcune catene di supermercati (per quanto riguarda la mia esperienza personale, posso parlare di Coop e, nel caso più specifico, di UniCoop Tirreno) è possibile reperire i detersivi (per piatti, pavimenti e lavatrice) direttamente da distrubutori alla spina. Al primo acquisto si compra l'imballaggio che verrà poi utilizzato anche per le volte successive. Ovviamente, il costo di questi detersivi è decisamente più basso rispetto ai detersivi tradizionali, in quanto vengono totalmente tagliate le spese di confezionamento.
In giro per il web potete trovare articoli come questo:

"Il detersivo alla spina prende piede

Avevamo già parlato tempo fa della possibilità di utilizzare dispenser per i detersivi nei supermercati e avevamo citato la felice esperienza del detersivo alla spina di Mille Bolle Point. Nei supermercati Coop di Ponte a Greve e Sesto Fiorentino già da due anni il detersivo alla spina ha permesso di raggiungere ottimi risultati per ciò che concerne il risparmio sulla spesa e sui materiali inquinanti. Altre ottime esperienze sono rintracciabili in varie parti d'Italia, attraverso associazioni e botteghe del commercio equo e solidale. Ora per la prima volta l'iniziativa coinvolgerà, a partire dal 30 novembre, tre catene della grande distribuzione a Torino: Auchan, Crai e Ipercoop. Leggendo i dati della Coop di Ponte a Greve è sorprendente scoprire che grazie all'iniziativa di un solo supermercato si può evitare di mandare in discarica 25 quintali di plastica ogni anno." da http://blogeko.libero.it/index.php?blog=1&title=detersivo_alla_spina_torino_ipermercati&disp=single&more=1&c=1&tb=1&pb=1#c20887

Coop sta sperimentando questo servizio in varie parti d'Italia: io l'ho potuto vedere attivo in Toscana, in provincia di Livorno, ma so che anche in Piemonte ci sono vari punti vendita che lo propongono. Da parte mia ritengo che in ogni comune dovrebbe esserci almeno un super o ipermercato dotato di questi dispenser. A voi interesserebbe?
Ho pensato che se tutte le persone interessate lasciassero un sollecito al punto di ascolto dei supermercati Coop, chiedendo di attivare il servizio anche nel "proprio" punto vendita, forse qualcosa si muoverebbe...

Vogliamo provarci?

venerdì 24 ottobre 2008

FRUTTA e VERDURA di stagione






Fare qualcosa di molto semplice e naturale che aiuti il nostro portafogli, contemporaneamente alla nostra pancia è possibile! Acquistare e consumare frutta e verdura di stagione, infatti, significa mangiare in maniera corretta e soprattutto sana, risparmiando un po' di soldini.

Le tecniche di coltivazione intensiva permettono di trovare le cosiddette "primizie" praticamente tutto l'anno, con un consistente aumento dei prezzi di questi prodotti e con un continuo dilagare di un'agricoltura aggressiva e lontana dai ritmi della natura. I frutti e le verdure di stagione vengono colti a maturazione naturale, rispettandone i tempi biologici. Per tutti questi motivi, è molto frequente che i prodotti di stagione (e ancora di più i prodotti biologici certificati) siano prodotti in zone relativamente vicine a quelle di consumo. E ancora, per questa ragione, i costi sono più contenuti, poichè vengono tagliati proprio molti di quei ricarichi dovuti ai trasporti.

Eccone una breve lista, suddivisa a seconda dei mesi dell'anno.


Gennaio-Febbraio: bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavoli, cicorie, cime di rapa, finocchi, patate, porri, radicchi, sedani, spinaci, zucche; arance, kiwi, mandaranci, mandarini, mele, pere.

Marzo: asparagi, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavoli, cicorie, cipolline, finocchi, insalate, patate, porri, radicchi, sedani, spinaci; arance, kimi, mandarini, mele, pere.

Aprile: asparagi, bietole, carciofi, carote, cavolfiori, cavoli, cicorie, cipolline, finocchi, insalate, patate, porri, radicchi, ravanelli, rucola, sedani, spinaci; arance, fragole, kiwi, mele, pere.

Maggio: asparagi, bietole, carote, cavoli, cicorie, cipolline, fagiolini, fave, finocchi, insalate, patate, piselli, pomodori, radicchi, ravanelli, rucola, sedani, spinaci; arance, ciliegie, fragole, kiwi, mele.

Giugno: asparagi, bietole, carote, cavoli, cetrioli, cicorie, fagiolini, fave, insalate, melanzane, patate, peperoni, piselli, pomodori, radicchi, ravanelli, rucola, sedani, zucchine; albicocche, ciliegie, fragole, pesche, susine.

Luglio: bietole, carote, cavoli, cetrioli, cicorie, fagiolini, fave, insalate, melanzane, patate, peperoni, pomodori, radicchi, ravanelli, rucola, sedani, zucchine; albicocche, angurie, ciliegie, fragole, meloni, pere, pesche, susine.

Agosto: bietole, cavoli, cetrioli, cicorie, fagiolini, insalate, melanzane, peperoni, pomodori, radicchi, ravanelli, rucola, zucche, zucchine; albicocche, angurie, fichi, fragole, meloni, pesche, susine, uva.

Settembre: bietole, broccoli, cavoli, cetrioli, cicorie, fagiolini, insalate, melanzane, peperoni, pomodori, porri, radicchi, ravanelli, spinaci, zucche, zucchine; fichi, meloni, pesche, susine, uva.

Ottobre: bietole, broccoli, carciofi, cavolfiori, cavoli, cicorie, finocchi, insalate, melanzane, peperoni, pomodori, porri, radicchi, ravanelli, spinaci, zucche, zucchine; cachi, castagne, uva.

Novembre: bietole, broccoli, carciofi, cardi, cavolfiori, cavoli, cicorie, finocchi, insalate, porri, radicchi, spinaci, zucche; arance, cachi, castagne, kiwi, mandaranci, mandarini.

Dicembre: bietole, broccoli, carciofi, cardi, cavolfiori, cavoli, cicorie, cime di rapa, finocchi, insalate, porri, radicchi, spinaci, zucche; arance, kiwi, mandaranci, mandarini.

BUON APPETITO A TUTTI!


giovedì 23 ottobre 2008

Cinema: WALL-E


Anche la tenera storia di un piccolo robot creato dalla fantasia dei geni della Pixar può aprire gli occhi sui danni che stiamo provocando al nostro Pianeta.

Siamo nel 2815 e Wall-E (Waste Allocator Load Lifter - Earth class, sollevatore terrestre di carichi di rifiuti) e una piccola blatta, Hal, sono gli unici abitanti della Terra.
Da circa sette secoli, infatti, gli umani hanno abbandonato il pianeta a causa del loro scellerato stile di vita: i rifiuti hanno ricoperto ogni angolo di mondo, anche il più incontaminato e agli uomini non è rimasta alcuna alternativa se non rifugiarsi su di un'enorme stazione spaziale orbitante, la Axiom. Su di essa gli umani conducono un'esistenza lussuosa e posticcia, ai confini della galassia: vestiti tutti uguali, con speciali e cangianti tutine, parlano tra di loro esclusivamente tramite modernissime interfacce multimediali e si spostano su accoglienti poltrone mobili che consentono loro anche di mangiare e bere senza il minimo sforzo. A causa del loro sedentario stile di vita e dell'assenza di gravità anche i loro corpi si sono modificati, ormai incapaci di reggersi in piedi e gravemente obesi.

Se nello spazio questo è quello che avviene, sulla Terra Wall-E continua imperterrito da otto secoli a svolgere il suo lavoro: smaltire spazzatura. Il compito per cui era stato programmato dagli ultimi terrestri era proprio quello di immagazzinare, pressare e stoccare rifiuti e questo è ciò che Wall-E continua a fare tutti i giorni della sua "vita".
Tenero e al tempo stesso buffo, il robottino colleziona piccoli tesori trovati tra la spazzatura: un cubo di Rubik, delle posate, un foglio con le bolle (quelli che si usano per proteggere qualcosa di fragile), tanti accendini, qualche lampadina... La sua casa è decorata con colorate luci per l'albero di Natale, e con sonagli abilmente creati con "le farfalle" delle cariche a molla. Il suo film preferito è "Hello Dolly", forse l'unico riuscito a salvarsi dalla distruzione, e non passa giorno senza che "It only takes a moment" faccia da colonna sonora alle serate di Wall-E . Ed è proprio da questa pellicola che il robot impara a manifestare i suoi sentimenti e capisce che anche semplicemente tenendosi per mano si può dimostrare il proprio amore.

Amore che giunge nella vita di Wall-E il giorno in cui un'astronave arrivata dallo spazio scarica sulla terra EVE, una robot iper-tecnica di ultima generazione, il cui compito è trovare forme di vita sulla Terra. Per Wall-E è colpo di fulmine...

La storia prosegue tra inseguimenti, colpi di scena e risvolti romantici. Alla fine, gli umani ricolonizzeranno la Terra, ma quello che rimarrà di questo film non sarà la svolta finale nella storia degli uomini, quanto piuttosto l'umanità del suo protagonista. Un film che commuove nella sua semplicità (con un inizio di 45 minuti di quasi assoluto silenzio) e che spaventa per la veridicità che potrebbero avere le sue previsioni: stiamo davvero andando incontro ad un futuro come questo?

Un film del quale consiglierei la visione a tutti: perchè è tecnicamente ineccepibile, perchè offre ampi spunti di discussione e perchè è semplicemente meraviglioso.
Semplicemente da 10!


martedì 21 ottobre 2008

Le stazioni ecologiche e i rifiuti speciali


A chi non è mai capitato, passando di fianco ad un bidone della spazzatura, di vedervi di fianco un campionario di brutture varie quali vecchie sedie, televisori rotti, o batterie per automobili? Purtroppo, credo che pochi non ne abbiano ancora avuto l'onore... Ma PERCHE'? Su TUTTI i cassonetti dei rifiuti è riportato un numero verde 800999500 da contattare per PRENOTARE il ritiro dei rifiuti ingombranti. Cosa significa? Vuol dire che è garantito un servizio GRATUITO di ritiro programmato di determinati materiali, proprio per evitare che il degrado abbia il sopravvento. Ecco, direttamente dal sito http://www.gruppohera.it quali sono le indicazioni:

"Cosa far ritirare: Mobili, sedie e poltrone, reti da letto, materassi, scaffali e tavoli, divani, articoli sportivi (cyclette, surf, tapis roulant ecc)

Cosa non si può ritirare: infissi, serramenti, materiale ferroso, inerti e piccole demolizioni (calcinacci, piastrelle, pietrisco), lastre di vetro, bombole gas vuote, pneumatici.

Modalità di ritiro

  • Quantità: massimo 3 pezzi (per ogni singola richiesta di ritiro indipendentemente se ingombrante domestico generico o derivato da apparecchiature elettriche o elettroniche);
  • Collocazione: il materiale deve essere posizionato a fianco del cassonetto più vicino dalle ore 20:00 del giorno precedente alle ore 6:00 del giorno di ritiro; Solo per la Zona Industriale Roveri il materiale deve essere posizionato vicino al civico del cliente, all'esterno della proprietà, dalle ore 20:00 del giorno precedente alle ore 6:00 del giorno di ritiro;
  • Tempistica: l’appuntamento per il ritiro viene fissato direttamente con l’operatore del Servizio Clienti al momento della richiesta;
  • Presenza cliente al momento del ritiro: non richiesta.


Ingombranti derivati da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee)

Cosa far ritirare: grandi e piccoli elettrodomestici, condizionatori, frigoriferi, computer, stampanti, tv.

Modalità di ritiro:

  • Quantità: massimo 3 pezzi (per ogni singola richiesta di ritiro indipendentemente se ingombrante domestico generico o derivato da apparecchiature elettriche o elettroniche);
  • Collocazione: il materiale deve essere posizionato a fianco del cassonetto più vicino dalle ore 20:00 del giorno precedente alle ore 6:00 del giorno di ritiro; Solo per la Zona Industriale Roveri il materiale deve essere posizionato vicino al civico del cliente, all'esterno della proprietà, dalle ore 20:00 del giorno precedente alle ore 6:00 del giorno di ritiro;
  • Tempistica: l’appuntamento per il ritiro viene fissato direttamente con l’operatore del Servizio Clienti al momento della richiesta;
  • Presenza cliente al momento del ritiro: non richiesta."
In alternativa, esistono anche le Stazioni Ecologiche: per chi non ha voglia, tempo, o modo di accordarsi con Hera per un ritiro programmato (e per chi ha prodotto rifiuti che non vengono gestiti direttamente dal servizio di ritiro), viene offerta la possibilità di portare i rifiuti ingombranti, o speciali, direttamente presso il punto di smaltimento. A Bologna ce ne sono due e sono in Via Tolmino, 54 e in via degli Stradelli Guelfi, 73/a. La lista dei rifiuti che possono essere portati in questi punti è davvero lunga.

Vediamola un po':

abiti usati,
alluminio,
batterie e accumulatori al piombo,
bombolette spray,
carta e cartone,
contenitori e imballaggi di plastica,
contenitori di prodotti chimici vuoti,
farmaci,
filtri dell'aria, filtri dell'olio motore,
inerti (materiali per costruzioni) e sanitari in piccole quantità,
lampadine,
legno e mobili,
liquido antigelo,
olii alimentari esausti,
oli minerali per motori, ingranaggi e lubrificazione,
metalli,
pile,
pneumatici,
frigoriferi e congelatori,
grandi elettrodomestici,
monitor,
televisori,
neon,
piccoli apparecchi elettrodomestici,
solventi, detergenti, igienizzanti, pesticidi, smalti, vernici,
termometri al mercurio,
toner, rifiuti di stampa elettronica,
vetro

(fonte: http://www.gruppohera.it/clienti/casa/casa_lista_servizi/casa_servizio_ambiente/casa_racc_diff/casa_stazioni_ecologiche/328.html)

Ci tengo a precisare che alla Stazione ecologica troverete degli operatori che vi aiuteranno per lo scarico dei rifiuti (se siete donne, statene tranquille, non toccherete nulla).

Insomma, mi sembra che il servizio sia completo. Quella che manca, credo, sia la voglia di tutti di farlo funzionare bene. Pensiamoci bene.




sabato 18 ottobre 2008

L'intervista: "Rifkin: Roma ha sbagliato: solo il business verde ci può salvare"



di Antonio Canciullo
Tratto da Repubblica online del 18 ottobre 2008

"La posizione del governo italiano rischia di trascinare l'Europa verso l'abisso. Berlusconi ha lo sguardo volto al passato, vede e pensa alla vecchia economia: ma su quella strada non c'è scampo perché la crisi ha una dimensione non affrontabile con i parametri tradizionali. Per salvarsi bisogna innovare, rilanciare, scommettere sul futuro". Jeremy Rifkin, il teorico americano della nuova Europa, guarda a Bruxelles come all'unico motore capace di trainare il mondo fuori dal pantano della grande crisi.

L'Italia sostiene che il costo della battaglia per la stabilizzazione del clima è troppo alto, che la difesa dell'ecologia affonda l'economia.
"E' vero esattamente il contrario: solo il green business è in grado di far ripartire l'economia perché non siamo di fronte a una difficoltà congiunturale ma al passaggio tra due ere. Un momento molto simile al 1929, anche se stavolta è peggio: allora c'era una crisi economica, oggi si sommano tre diverse crisi. La crisi del sistema creditizio, la crisi energetica e la crisi provocata dal riscaldamento globale. Però un'analogia con il 1929 c'è ed è fondamentale perché dà il segno del tempo che viviamo. Il '29 corrisponde al passaggio tra la prima e la seconda rivoluzione industriale, tra il vapore e l'elettricità. E' stata una rivoluzione profonda che ha causato grandi sommovimenti sociali e la seconda guerra mondiale".

Stavolta cosa sta cambiando?
"Stiamo passando dalla seconda alla terza rivoluzione industriale. Quello che si è appena aperto è il secolo di Internet e dell'energia dolce prodotta nei quartieri, nelle case. Passiamo da un modello centrato sulle autostrade a uno centrato sulle superstrade dei bit. Non comprendere il senso di questo cambiamento significa esserne tagliati fuori".

Questa crisi mette paura, tende a rallentare lo slancio.
"Chi deve saltare e si ferma a metà del salto in genere fa una brutta fine. La seconda rivoluzione industriale è arrivata a fine corsa, al capolinea. Per ripartire ci vuole visione del futuro".

Il governo italiano sottolinea la necessità di difendere i posti di lavoro, di non esporre i bilanci industriali a investimenti onerosi.
"Ma le conoscono le proiezioni? In Europa le fonti rinnovabili creeranno un milione di nuovi posti di lavoro. Senza calcolare la crescita negli altri pilastri della terza rivoluzione industriale: l'edilizia avanzata, l'idrogeno, le reti intelligenti".

Quindi lei considera irrinunciabile l'obiettivo 20, 20, 20?
"Il più convinto sponsor di questa strategia è il commissario europeo all'industria, qualcosa vorrà dire... Questo obiettivo è la spinta che può far ripartire l'economia globale, rinunciare vuol dire condannare il mondo a una recessione violenta. E in questa partita l'Europa ha già una posizione di leadership. Non sono stati gli Usa, non è stata la Cina, non è stata l'India, non è stato il Giappone a imporre sullo scenario mondiale il legame tra la battaglia per la difesa del clima e l'innovazione tecnologica".

Investire tanto sul futuro non significa trascurare il presente?
"Bisogna adottare la strategia del doppio binario perché una transizione energetica come quella che stiamo vivendo richiede decenni. Da una parte si fa i conti con quel che c'è: bisogna minimizzare i danni degli impianti a combustibile fossile e delle centrali nucleari. Dall'altra servono massicci investimenti pubblici e privati per spingere verso le rinnovabili, l'idrogeno, le costruzioni avanzate, le reti intelligenti".

Berlusconi si è fatto interprete di umori largamente diffusi nel mondo industriale.
"Quale mondo industriale? Durante le stagioni del cambiamento ci sono sempre i nostalgici, quelli che rimpiangono il vecchio. Difficilmente sono loro a guidare il nuovo. Il 24 ottobre a Washington abbiamo organizzato una riunione a cui parteciperanno 60 presidenti, amministratori delegati e leader delle più importanti industrie a livello globale nei settori strategici: le fonti rinnovabili, l'edilizia avanzata, i trasporti a basso impatto ambientale, le reti intelligenti".

Qual è l'obiettivo?
"Si creerà un think tank per mettere a fuoco la strategia necessaria a dare respiro alle politiche ambientali legando la difesa degli ecosistemi alla crescita economica. Dobbiamo misurarci con i prossimi appuntamenti internazionali sul clima: l'imminente conferenza di Poznan, in Polonia, e quella del 2009 a Copenaghen. Serve un nuovo approccio: non più solo target in negativo ma obiettivi in positivo. Non solo dire a ogni paese quanto deve tagliare le emissioni, ma chiedere a ognuno di realizzare una certa quantità di case super efficienti, di centrali rinnovabili, di celle a combustibile, di trasporti avanzati. In questa prospettiva stare fuori dalla scommessa sul clima significa stare fuori dall'economia vincente".

(18 ottobre 2008)


http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/ambiente/clima-vertice-ue/rifkin/rifkin.html

venerdì 17 ottobre 2008

RICICLIAMOCI!! Come districarsi tra i cassonetti della raccolta differenziata.


Non passa giorno senza che se ne parli, ma rimane sempre un argomento spinoso. Chi può dire veramente di sapere TUTTO sulla RACCOLTA DIFFERENZIATA?
Spulciando un po' in giro, questo è quello che si può imparare per avere qualche dubbio in meno davanti ai bidoni colorati.

Cassonetto GIALLO* (per carta, plastica, alluminio): in questo cassonetto, oltre ovviamente a giornali e carta in genere, possono essere inseriti contenitori in poliaccoppiato (tetra-brik) del latte o dei succhi di frutta preventivamente sciacquati, lattine di alluminio e barattoli in banda stagnata, bottiglie in plastica (PET, PVC, PE) e flaconi di detersivi (sciacquati e schiacciati nel senso della lunghezza, chiusi con il loro tappo, anch’esso riciclabile).
NON DEVONO ESSERE RICICLATI, invece, questi rifiuti: tovagliolini e bicchieri di carta sporchi, carta oleata o plastificata (per esempio quella degli insaccati), arredi, giocattoli, custodie per CD, piatti, bicchieri, posate in plastica, portadocumenti, accessori per auto, bidoni e cestini, borse e zainetti, contenitori per colle o vernici, sacchetti per cemento.

Cassonetto VERDE (per rifiuti umidi). Premesso che per questo tipo di raccolta differenziata è indispensabile essere dotati di un bidoncino apposito da conservare in casa (dotato di speciali sacchetti in materiale altamente degradabile) e di una chiave per aprire il cassonetto in strada (reperibili presso le varie sedi di Quartiere), questi sono i rifiuti che possiamo riciclare: scarti di frutta, verdura, carne, pesce, ossa, pane, uova, ortaggi e formaggi. Possono essere inoltre inseriti in questo cassonetto anche fondi di caffè, filtri da te' e scarti da giardino (foglie, erba e rami di piccole dimensioni).
NON VANNO ASSOLUTAMENTE INSERITI grossi rami, o tronchi d'albero.


Campana del VETRO: possono essere riciclati tutti i contenitori in vetro, purchè preventivamente lavati. Anche i tappi di tali contenitori possono essere inseriti in questo apposito contenitore, poichè anche le lattine potrebbero esservi introdotte.
NON SONO RICICLABILI, invece,
piatti, oggetti di ceramica o terracotta, specchi, lampadine a incandescenza.


*Ci tengo a precisare che queste informazioni valgono per il Comune nel quale io vivo, BOLOGNA, poichè certe indicazioni possono variare da Comune a Comune.

Ci sarà sicuramente tanto altro da scoprire sulla raccolta differenziata, ma credo che questo sia un discreto inizio.


Appena possibile, cercherò di spendere due parole sui rifiuti speciali e sulle Oasi ecologiche.

Sapete che...?


Solo ricordandoci di spegnere tutte le spie di stand by degli elettrodomestici, potremmo risparmiare fino a 100,00 €uro all'anno.

Se lo facessimo tutti, questo banale "CLICK" significherebbe meno energia sprecata, meno emissioni di CFC e altri gas tossici, meno sconvolgimenti ambientali dovuti a dighe per il sistema idroelettrico e tanto altro ancora.

E' un gesto così semplice... prendiamoci quell'attimo in più.


Vi allego il link ad un sito nel quale potrete trovare una tabella dell'effettivo risparmio per ogni elettrodomestico: http://www.standbystop.com/guadagna.htm

Visto che è venerdì... Serata di gala in vista??? Ecco l'altamoda bio-compatibile


Per essere eco-glamour le possibilità non mancano!

Date un occhiata al link che trovate anche sulla barra di sinistra...

http://donna.libero.it/lifestyle/l-etica-entra-nell-armadio-ne1386.phtml

... incipit...


Quante volte ci capita di accartocciare un foglio di carta scritto per solo due righe..?
Quante volte acquistiamo una bottiglia, dentro una protezione di plastica, dentro ad un cellophane trasparente, dentro ad una scatola di cartone?
Quante volte ci troviamo con in mano un bicchierino usa e getta e non sappiamo in che bidone buttarlo?
Quante volte, ancora peggio, vediamo persone che, davanti ad un bidone, il fazzoletto lo gettano a terra?

Quanti "quante volte" ci sono?

Che ci piaccia, o no siamo "caduti" su questo pianeta, tanti e tanti anni fa. Per milioni di anni lo abbiamo rispettato. Purtroppo ora lo stiamo violentando. Anche se non ce ne accorgiamo, nella nostra vita di tutti i giorni, noi DIPENDIAMO dall'ambiente che ci circonda: il gas che esce dal fornello, l'acqua con cui ci laviamo, addirittura l'energia che dà luce alle nostre case ci arrivano dalla Natura.

Quello che stiamo facendo è distruggere il tesoro che abbiamo: stiamo svuotando, tagliando, bruciando, scaricando, inondando, demolendo qualsiasi cosa ci si pari davanti. Così facendo non facciamo altro che svuotare, tagliare, bruciare, scaricare, inondare, demolire il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Noi siamo di passaggio da queste parti, la padrona di casa è Madre Natura.